ROMICS OTTOBRE 2022: IL DOMA-RIASSUNTO E QUALCHE RIFLESSIONE SULLA GARA

Ciao rughino, questo weekend io e Wayss siamo stati alla XXIX edizione di Romics in programma dal 6 al 9 ottobre. Sono successe tante cose ma te ne parliamo nell’articolo!

DISCLAMER

Questo articolo è il frutto sincero della mia personalissima esperienza al Romics. Non mi piace buttare giù lamentele sterili e stop, più che altro, sono quel tipo di persona che è alla costante ricerca di soluzioni.

Vogliamo ritrovare il mondo competitivo che c’era un tempo? Allora parliamo sì delle cose belle ma anche, e soprattutto, delle cose brutte perché non si può migliorare e puntare all’eccellenza se non si ammette di avere delle situazioni spiacevoli da risolvere, non trovi?

ROMICS COSPLAY AWARD 2022

Diciamo qualcosa sulla Gara Cosplay del Romics, anche perché ci siamo recati in fiera solo per parteciparvi e se ne sta discutendo davvero tanto sui social, negli ultimi giorni. Prima delle dovute riflessioni è d’obbligo spiegare qualcosina sul tipo di competizione a chi è nuovo dell’ambiente competitivo.

Per farla breve, il Romics Cosplay Award è, da diverso tempo, una delle gare più prestigiose del panorama italiano in quanto è proprio qui che viene selezionata, anno per anno, la coppia di cosplayer che avrà l’onore (e l’onere) di rappresentare il Cosplay Italiano al WCS (World Cosplay Summit) che si tiene in Giappone ogni anno. Ovviamente prendono parte alla gara non solo coppie ma anche cosplayer singoli che si affrontano per vincere il premio del Miglior Cosplay Singolo.

Non è sempre facile accedere alla gara perché, prima di tutto, si viene sottoposti a una selezione (pre-judging) e solo dopo, se si viene scelti per gareggiare, ci si può esibire.

LA SELEZIONE

Qui sono iniziati i primi problemi perché anche io, come tanti altri cosplayer, devo far presente che ci sono state non poche difficoltà per raggiungere il luogo prestabilito per la selezione perché non solo ci siamo ritrovati davanti infinite barriere architettoniche che hanno causato svariati disagi ai cosplayer più voluminosi ma abbiamo dovuto fare i conti anche con l’ora di coda, assolutamente non preventivata, per accedere ai parcheggi: beh, capirai bene che anche solo arrivare in orario per le 11:30 é stata una vera impresa!

Per fortuna il nostro eroe, il biscottiere della notte, incurante delle condizioni atmosferiche avverse che davano 40 gradi con zero ossigeno nei padiglioni, incurante del sudore, della folla, si è lanciato eroicamente sulle scale mobili portando a destinazione, sani e salvi, tutti i pacchi che contenevano l’armatura di Astrid. BONUS: è riuscito a concludere la vestizione in soli 20 minuti. Prima o poi la statua gliela faccio davvero!

Altra cosa snervante è il salto temporale che intercorre tra la selezione e la gara effettiva. In molte fiere funziona così: ci si veste una sola volta, si fa il pre-judging e subito dopo si gareggia. La gara del Romics è invece scomodissima da questo punto di vista: la selezione si tiene alle 11:30 e la gara, invece, alle 18:00. Abbiamo aspettato più di 7 ore per poterci esibire! Questa modalità non solo è estremamente faticosa per chi si deve svestire e vestire due volte nell’arco della giornata ma complica di molto la gestione del make-up e delle lenti a contatto nella fiera stessa.

Per chi non lo sapesse, le lenti a contatto si indossano per non più di 8 ore. Io le ho indossate alle 8:30 del mattino e me le sono dovute togliere alle 20:50 della sera, perché era impossibile toglierle in loco per poi ritruccarsi da capo!

Sia chiaro: non do neanche la colpa agli organizzatori dell’Area Cosplay, poverini: se nessuno fa notare questi disagi come possono venirne a conoscenza? Ed è proprio nella speranza che le cose cambino per noi cosplayer, che sto facendo notare punto dopo punto, le cose che andrebbero riviste, a mio modestissimo avviso.

LA GARA

Sognavo un palco così importante da tempo ma da subito l’atmosfera che ho respirato nella zona palco si è rivelata decisamente diversa dalle mie aspettative.

L’audio non era definito (soprattutto nelle zone laterali del palco) e l’illuminazione era scarsa, così fioca da rendere difficoltosa la visione dei cosplayer sul palco, cosa che mi hanno fatto notare tante persone dopo la gara. Addirittura mi hanno riferito un dialogo surreale avvenuto tra due ragazzi:

  • Ragazzo A a Ragazzo B: Oh però non si vede nulla, chissà com’è l’armatura.
  • Ragazzo B a Ragazzo A: È figa, l’ho vista fuori!

…e questo dialogo mi ha fatto un po’ sorridere e ho pensato: “per fortuna che almeno il costume è stato esaminato alla selezione!”

Nota positiva: ho trovato un tocco di classe utilizzare la video-presentazione dei partecipanti durante il montaggio delle scenografie, questo ha eliminato parecchi tempi morti!

LA PREMIAZIONE

Arriviamo subito alla premiazione insieme alle mie divertentissime figure sul palco.

C’è una tradizione che perseguo da quando ho iniziato a gareggiare che è quella di avvicinarmi agli altri protagonisti della competizione per fare due chiacchiere e complimentarmi per qualcosa che mi colpisce particolarmente, perché é dannatamente giusto, dopo che uno si sbatte per mesi a realizzare qualcosa con le proprie mani, fargli notare che indossa qualcosa di meraviglioso e che ha fatto un ottimo lavoro. Pertanto sono stata molto tempo a chiacchierare con gli altri partecipanti.

Ti ricordi il paragrafo dove ho detto che l’audio era talmente distorto nella zona laterale che non si sentiva nulla? Ebbene, mentre parlavo con una cosplayer sento chiamare “…Federica Palmisano”.

Dopodiché ricordo solo che mi sono voltata e mentre la gente mi guardava chiedevo in giro: “ma… hanno chiamato me? …ma devo salire? …ma ho vinto?”. Ti giuro, avevo il cervello in pappa perché mi ero appena persa uno dei momenti che desideravo da tutta la vita e non esagero. E, tubero-patata quale sono, non ho manco visto la coppa che mi stavano porgendo all’entrata del palco perché mi aspettavo di riceverla dai giudici!

E poi è arrivata la fatidica domanda della presentatrice Beatrice Lorenzi: “cosa significa per te vincere il Romics?”. FINITA! L’ho guardata con gli occhi sgranati, error 404, parole not found e ho chiuso tutto con un semplice “non so che dire, non me l’aspettavo!”.

Ma bando alle mie goffaggini…

E I RAPPRESENTANTI ITALIANI AL WCS?

Ed ecco il paragrafo che aspettavi da quando hai iniziato la lettura dell’articolo: ma chi sono i nuovi rappresentanti del WCS? Beh… semplicemente non ci sono ancora. La giuria ha preso la decisione, all’unanimità, di non premiare nessuno e di rinviare le selezioni all’edizione di Aprile del Romics.

Perché? Per il semplice fatto che non sono stati rispettati criteri fondamentali scritti nel regolamento della gara stessa, tra cui:

  • Origine del costume (tratto obbligatoriamente da un’opera giapponese)
  • 80% del costume HANDMADE (non commissionato né acquistato)

Se sono d’accordo? Certo! É stata, secondo me, la scelta migliore possibile. E siamo sinceri, li avrebbero criticati qualsiasi scelta avessero preso perché la situazione era quella che era! Ovviamente mi dispiace tanto per la situazione e anche per i partecipanti che hanno sopportato tutto questo calvario e che non hanno potuto nemmeno ricevere un riconoscimento, ma mi sembra logico pensare che, se davvero avessero voluto vincere la selezione WCS, allora forse, avrebbero quantomeno dovuto approfondire un pochino di più il regolamento del WCS stesso per evitare errori così tanto grossolani!

Poteva essere assegnato comunque un premio alla miglior coppia che non prevedesse tuttavia la selezione al WCS? Certo! Ma probabilmente il Romics non aveva neanche preventivato l’eventualità che potesse succedere una cosa del genere!

IL MONDO DEL COSPLAY STA SCOMPARENDO?

Tutta questa situazione incresciosa mi sta facendo riflettere. Non penso che il cosplay stia scomparendo ma decisamente vedo sempre meno cosplayer impegnarsi a fondo per ottenere qualcosa, per arrivare a raggiungere il proprio obiettivo, per arrivare a vincere una gara cosplay di qualsiasi entità. Ma mi chiedo, perché sta succedendo tutto questo?

Da una parte ci sono i social che portano likes facili con un semplice vestito di aliexpress, meno stress, meno impegno, meno fatica, e come dare torto ai cosplayer che scelgono di vivere serenamente il loro hobby! Io sinceramente li invidio tantissimo ma, per quanto mi riguarda, nessuna comodità potrà mai sostituire l’adrenalina di una gara cosplay, l’odore della colla a contatto alle 3 del mattino o la sauna nell’armatura perché tutta la fatica svanisce quando vedi persone che ti si avvicinano solo per dirti che hai creato qualcosa di magnifico con le tue mani, che hanno pianto ripensando alla scena che hai riportato in vita, proprio lì, sotto i loro occhi.

Tuttavia è sempre più difficile e poco conveniente scegliere la gara sofferta al comodo social, complici sono gare poco appetibili per via dell’estrema fatica e stress (evitabili) a cui si viene sottoposti, un rapporto costi/benefici che non è quasi mai incentivante, lo scarso interesse di molti organizzatori di una quasivoglia area cosplay di una quasivoglia fiera a rendere il più vivibile possibile la permanenza del cosmaker/cosplayer nella fiera stessa.

Aggiungiamo nel calderone una scarsa comunicazione che riguardi le gare cosplay di una certa entità e otteniamo la strana situazione che stiamo vivendo al giorno d’oggi.

Qualcuno sui social ha comunque voluto sottolineare che noi cosplayer “della vecchia guardia” comunque affrontavamo tutti questi disagi pur di prendere parte ad una manifestazione così importante. Verissimo! Ma il fatto che noi l’abbiamo sempre fatto non vuol dire che questa situazione difficile sia giusta!

CONCLUSIONI: LA SOLUZIONE?

Direi che ogni cosplayer dev’essere libero di vivere il cosplay come meglio crede, come meglio vuole, senza subire critiche di sorta. Le fiere, da parte loro, hanno il potere di sistemare le cose, di rendere nuovamente vivibili questi momenti per tutti noi… spero solo che non ignorino le critiche costruttive e che riportino indietro quell’ambiente così pieno di creatività e fantasia che c’era un tempo e che amavo con tutta me stessa.

Mai come ora mi piacerebbe sapere cosa ne pensi! Lasciami un commento qui sotto, secondo te, qual è la soluzione a questa situazione?

Per oggi l’articolo lo chiudo qui, sperando che venga colta l’essenza dello stesso e non un inesistente intento denigratorio verso una che, per me, è una delle fiere più importanti che abbiamo in Italia per il cosplay. Grazie per essere rimasto fino alla fine, alla prossima, rughino!

BONUS: IL VIDEO RIASSUNTO!

Ma ecco qui il canonico video stupido post-fiera!

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